Dermatite atopica curata con osteopatia
Dermatite atopica curata con l’Osteopatia
Chicca è un Pit Bull di sesso femminile, la incontro la prima volta nel mese di aprile 2010.
La storia clinica
La sua storia clinica inizia all’età di 3 anni quando sulle zampe posteriori compaiono dei calli tra il tarso e il metatarso, per i quali il veterinario suggerì il riposo su cuscini morbidi. Con il tempo queste callosità si sono ingrandite e Chicca ha iniziato in un primo momento a mordersi fino al sanguinamento; in seguito il
comportamento si è intensificato, estendendosi al piede, dando luogo ad infezioni interdigitali. Queste lesioni venivano curate con antibiotici sistemici e locali.
Con il tempo Chicca ha iniziato a grattarsi anche la regione laterale della coscia e del bacino dove comparivano delle aree di ispessimento cutaneo, eczematose crostose sanguinolente e molto pruriginose. Fu richiesta una visita specialistica dermatologica la quale, in seguito ad indagini di laboratorio sia ematologiche che cutanee, diagnosticò una dermatite atopica, con terapia del caso.
Buona risposta ai farmaci ma ricomparsa del quadro dopo un periodo di interruzione. Per cui la proprietaria decise di “provare” ( queste sono le sue parole ) una terapia alternativa.
Arriva Chicca in Aprile del 2010, con richiesta di una visita omeopatica o agopunturale, però l’osservazione della localizzazione delle lesioni cutanee mi portò ad avere un approccio osteopatico.
Come l’agopuntura e l’omeopatia, l’osteopatia è una tecnica olistica e come tale vede l’individuo nella sua globalità. Il principio è sempre quello dell’unità del corpo.
Infatti le lesioni di Chicca si estendono lungo il decorso del nervo ischiatico e femorale e penso che Chicca si lecca le zampe perché ha una sensazione di formicolio, probabilmente per una mancata integrità di questi nervi. Da qui, quindi il sospetto di una disfunzione osteopatica nel tratto lombare o lombosacrale.
La diagnosi osteopatica
Nella diagnosi osteopatica si dà importanza all’ascolto del Movimento Respiratorio Primario ( MPR ); cioè quell’impercettibile movimento ritmico che è presente in tutti i tessuti del corpo e che è definito movimento involontario.
Ascoltiamo il movimento delle ossa craniche delle membrane meningee dei fluidi corporali. La disfunzione osteopatica o lesione sarà presente nel momento in cui gli elementi di una struttura cominciano a muoversi in maniera inadeguata, la struttura quindi, alterata nella sua integrità condizionerà i tessuti e gli organi ad essa collegati.
Nella medicina Osteopatica la struttura governa la funzione. Per struttura intendiamo il telaio del corpo, l’insieme di ossa, muscoli, articolazioni. Se lo scheletro, e in particolare la colonna vertebrale, è in disequilibrio le funzioni organiche ad esso collegate possono essere perturbate. Fu Still, maestro di questa medicina, a supporre che lo spostamento anche minimo delle apofisi articolari comprometterebbe la funzione di un nervo e di conseguenza le funzioni ad esso legate.
La valutazione osteopatica
La valutazione osteopatica dell’MPR rilevata su Chicca evidenzia una disfunzione in estensione L7-S1. Decido di effettuare una manipolazione che ha permesso di normalizzare il Movimento Respiratorio Primario in questo distretto.
Il giorno dopo Chicca non si lecca più le zampe ciò mi fa capire che il nervo è stato “riattivato” e che non c’è più il formicolio.
Lo spostamento minimo L7 – S1 ha portato una sofferenza a carico dei nervi del plesso lombare ( Ischiatico – Femorale ) responsabili oltre che della sensibilità motoria anche sensitiva.
Con la manovra osteopatica il nervo è stato” riattivato, rimangono però l’infiammazione e le lesioni dermatologiche.
Decido quindi di continuare il programma terapeutico con delle sedute di agopuntura. La diagnosi agopunturale è stata di “vuoto del fegato”, sono state praticate quattro sedute di agopuntura le prime tre ogni sette giorni, la quarta dopo quindici giorni. Gli eczemi della dermatite atopica sono scomparsi completamente dopo le quattro sedute. A distanza di cinque anni non abbiamo avuto recidive. Sono
presenti ad entrambe le zampe dei calli secchi a livello della regione tarso metatarso che per il momento non ci hanno dato fastidio.