Sembra incredibile, per noi occidentali, come un ago inflitto in un determinato punto del corpo possa poter “guarire”. L’agopuntura nasce come metodo terapeutico umano, ma, nel corso del tempo è stata utilizzata anche sugli animali e nella stessa misura essa è in grado di curare tutte le malattie. Negli animali è possibile applicare l’agopuntura in tutte le patologie, personalmente ho approfondito lo studio in alcune di queste.
Patologie ossee, nella terapia del dolore
– displasia del gomito, del ginocchio.
– displasia dell’anca.
– lussazione mediale della rotula tipiche patologie delle razze toy.
– Per accelerare la guarigione delle fratture.
Nelle patologie cutanee:
come il granuloma eosinofilico del gatto.
Negli Eritemi cutanei in gatti FIV positivi.
La terapia con gli aghi ha portato alla guarigione delle lesioni cutanee
In tutti i gatti FIV positivi da me trattati, le lesioni cutanee sono scomparse e in alcuni soggetti a distanza di cinque anni non sono mai ricomparse, per altri è stato necessario effettuare un trattamento all’anno.
Tutti hanno migliorato lo stato generale nonostante la positività del titolo anticorpale.
Ho utilizzato l’agopuntura come trattamento farmacologico nelle
– allergie
– calcolosi del gatto (FUS)
– infertilità del cane ecc.
E’ mia consuetudine associare sempre all’agopuntura una terapia dietetica basata su alimenti freschi consigliati secondo un equilibrio Yin e Yang e prescritta essenzialmente in base alla specie, alla razza e alla patologia trattata. Non ho la presunzione di asserire di risolvere patologie tanto
gravose, ma posso dire di aver dato giovamento a molti animali senza utilizzare trattamenti farmacologici invasivi.
L’agopuntura come l’omeopatia è in grado di poter guarire perché rivolta non alla patologia, ma all’individuo.
I trattamenti agopunturali, infatti, sono prescritti in base a specifici sintomi che sono mentali e generali del soggetto in analisi. La medicina olistica rafforza l’individuo riequilibrandolo e ripristinando le proprie difese, restituisce al malato la propria dignità e forza.
La mia non vuole essere solo un’alternativa ma anche una strada da unire a quella allopatica,
Caso clinico Pastore Tedesco anni 8
Grave spondilartrosi a ponte il cane presentava paraplegia posteriore con iperestesia, ritenzione di urine e feci.
Eliminato il dolore si è ottenuto miglioramento della motilità e delle funzioni organiche.
In questo caso si rende necessario ripetere le sedute a seconda dei casi, due tre volte all’anno.